Estratto da un'intervista su Cranberies Italia
Molti ti conosceranno già ma soprattutto i più giovani forse ancora non sanno bene chi sei e cosa ti lega ai Cranberries.
"Ai Cranberries mi lega il fatto di aver disegnato per loro il merchandise (tshirt, cards, poster) a ridosso dello Stars tour,
prima dello scioglimento del 2004 ed il calendario di Dolores (Calendolores08) qualche anno dopo.
Sul tuo libro "Scarabocchio Ergo Sum" dici che un bel giorno hai ascoltato alla radio "Zombie" e sei partito subito a disegnare una storia con Dolores.
"Vero. In quel periodo volevo sperimentare cose ispirate dai suoni e dalla musica. Un pomeriggio mentre ero al tavolo da disegno in radio partì Zombie e credo fosse uno dei
primissimi passaggi, perchè nessuno sapeva chi fossero e cosa peggiore non si trovavano immagini di riferimento - internet era ancora un miraggio.
Di fatto scattò qualcosa: immaginai subito una breve storia in cui i tre ragazzi trovavano su una spiaggia un flauto d'argento, lo portavano a casa
e durante la notte quello strumento magico si trasformava in Dolores."
Come e quando è iniziata la tua collaborazione con i Cranberries e con Dolores? Il tuo primo disegno è quello di loro quattro "zombizzati" sul famoso divano?
"No, quello è venuto dopo. A parte la storiella sopra citata, la prima tavola fu quella in cui Dolores era ritratta nei vari personaggi dei video.
Una gallery partita con la bionda armata di torcia di "I can't be with you". Ne venne fuori un quadretto sviluppato in orizzontale che piacque parecchio a Don Burton, suo marito.
Da lì a poco mi contattarono per proporre la prima collaborazione.
Ricordi il tuo primo incontro con i Cranberries o con Dolores? Le tue impressioni?
"Li ho incontrati una sola volta, alla data dello Stars tour a Firenze. Ho provato ad incontrarli in Irlanda successivamente, ma non siamo mai riusciti a far coincidere spostamenti
e impegni reciproci.
Hai mai ricevuto qualche commento sui tuoi disegni direttamente da uno di loro? Qualcuno ha avuto qualche commento particolare o divertente?
"Cenammo insieme quella sera. Mike, Noel e Feargal videro diversi disegni finiti ed altre bozze, perchè avevo con me un catalogo con tanta roba. Dolores era indaffarata,
venne a complimentarsi per i disegni delle tshirt e fu molto carina, poi fu letteralmente travolta dai fans per foto e regali. I più entusiasti e divertiti erano decisamente
Feargal e Mike, più misurato e riflessivo Noel, che però sfogliò il catalogo fino all'ultima pagina. Non a caso mi contattò in seguito quando stava per partire con il progetto
Monoband, ma non riuscimmo a trovare la, per così dire, quadratura del cerchio.
Progetti futuri con o senza i Cranberries? Parlavi di realizzare una pubblicazione interamente dedicata a loro, è un progetto ancora valido?
"Molte bozze che avevo in quel catalogo riguardavano proprio quel progetto, vale a dire l'intera biografia della band a fumetti. Quell'incontro, a cui ne dovevano seguire altri
serviva proprio a fare il punto sulle vicende da illustrare. Purtroppo lo scioglimento della band ha fatto naufragare l'intera operazione e poi non c'è stato modo di tornare
sull'argomento. Ovvio che l'idea resta sempre in piedi e non è detto che non venga ripresa, soprattutto in virtù di reunion e dei nuovi eventi.
Calendolores 2008. Molti fan italiani sono rimasti colpiti dai disegni che hai realizzato per il calendario ufficiale di Dolores... hai qualche retroscena da raccontare circa questa esperienza?
"In effetti il Calendores del 2008 si rivelò un successone, inaspettato anche per il sottoscritto. La cosa piacque a tal punto che si pensava di bissarla l'anno dopo. Volevo cambiare concept però, combinando
le foto di Dolores sul palco con la sua alter ego a fumetto. L'operazione divenne troppo complessa, forse anche costosa per questioni di copyright da gestire... alla fine slittò
tutto oltre i tempi utili e non se ne fece nulla. Peccato."
Il tuo rapporto con l'Irlanda si spinge oltre i Cranberries? Sappiamo che per un periodo hai vissuto a Dublino, cosa ti ha lasciato dentro questa esperienza? Consiglieresti a qualche giovane italiano di andare a vivere e lavorare in Irlanda?
"Superfluo decantare le bellezze dell'Irlanda. Si, ho vissuto per un breve periodo a Dublino ed è stata una bella rivincita ripensando a quando ci andai molti anni prima con
tanti disegni in mano e poche lire in tasca. Volevo vivere lì a tutti i costi. Andai a bussare alla redazione di Hot Press e di Indublin perchè mi pubblicassero le strisce che
disegnavo. Tentai di penetrare nel quartier generale degli U2 e andai a proporre delle cose anche a quelli della Guinness. Quando sono venuto via, circa un anno fa, ho visto tanta
disperazione e rassegnazione negli occhi degli irlandesi che di sicuro non se la passano bene e sembrano usciti da certe pagine tristi dell'Ulisse di Joyce.
Dicono che ci siano segnali di ripresa economica ma non ho il polso della situazione per poter dare consigli su alcunchè."
Dolores. Adesso vogliamo conoscere il lato più "fan" di The Hand... hai mai visto qualche loro concerto?
"Certo!"